venerdì 16 luglio 2010

Pubblichiamo l'abstract di una domanda interessante

Secondo,
la fisiatra che lavora nello studio dove collaboro (è contenta dell'interX e ne prescrive anche! ) sta facendo gli studi per agopuntura e vorrebbe fare una tesi sull'abbinamento nell'uso dell'interX e dell'agopuntura.La principale domanda che oggi ci facevamo è sul principio di stimolazione,cioè:
Su un trauma che presenta gonfiore ecc.. c'è un iper reazione del corpo, noi andiamo a usare un programma acuto che ha una frequenza di impulsi alta e che quindi crea un ulteriore iperstimolazione,non si dovrebbe invece abbassare questa iper reazione?
Purtroppo non trovo nei miei appunti questi passaggi,ma mi ricordo che si era parlato di questo meccanismo,può essere ulteriore stimolo per spingere il cervello a diminuire la produzione di brodo infiammatorio?
E nel cronico perchè frequenze minori?
La fisiatra sarebbe interessata a documentazione relativa a queste domande per confrontarle col principio dell'agopuntura dove si riequilibria l'energia senza "aggiungerne" come con l'interX e per valutare se sia possibile, oltre che fare una tesi,anche un abbinamento terapeutico che potrebbe risultare interessante per dare un risultato immediato sul dolore periferico del pz e continuare poi a livello generale con l'agopuntura.

Risposta:

Spesso si ritiene che la Neurositmolazione agisca in modo quantitativo aumentando l'energia fornita al corpo. Questo è vero ma solo in parte: il ruolo principale di InterX è di stimolare le terminazioni nervose C e A nei punti dove è alterata l'impedenza cutanea. Il passaggio della corrente porta alla trasformazione gel-sol della zona cutanea stimolata, con liberazione ionica da parte dei PG e dei GAG, azione rivelata dalla comparsa di sudorazione della superficie stimolata, con aumento locale della circolazione linfatica ed ematica immediatamente dopo. Questo tipo di fenomeno porta ad una normalizzazione del brodo infiammatorio creato in modo riflesso dalle terminazioni nervose collegate metamericamente al tessuto in disfunzione. Le terminazioni nervose cutanee quindi si ritrovano a funzionare in un brodo infiammatorio meno ricco di sostanze irritanti e la contemporanea produzione di sostanza P regola appunto la reazione neuro-umorale seguente. Questo tipo di azione è quindi prevalentemente qualitativa e non quantitativa; ma in fase acuta assistiamo spesso ad una produzione massiva di sostanze pro-infiammatorie con la conseguente importante trasformazione sol-gel. A questo punto è ovvio che la stimolazione InterX deve essere anche quantitativamente importante, per poter far fronte ad una grossa area gelificata.

Nel cronico la reazione è prevalentemente fibroso-acidotica, ma soprattutto il tessuto è interessato dalla disfunzione da maggior tempo o con le caratteristiche chimiche della stimolazione di lunga durata. Qui infatti vale ilconcetto da teesposto: il tessuto è già iper-stimolato, e la terapia non deve diventare uletriore fotne di iper-stimolazione.


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