domenica 12 dicembre 2010

BIOCHIMICA – TERAPIA MANUALE - SPORT


La biochimica è una modalità di integrazione tramite l’utilizzo di sali minerali codificata dal dr W.H. Schuessler nel XIX° secolo.

Il dr Schuessler terminati gli studi di medicina si dedicò all’omeopatia, ma trovandola complicata e composta da troppi rimedi cominciò a discostarsi da essa per arrivare ad una modalità terapeutica più semplice ed essenziale.

Tramite l’analisi delle ceneri dopo la calcinazione dei tessuti degli esseri umani arrivò a stabilire la presenza costante di dodici elementi che chiamò “sali tissutali” e che oggi sono conosciuti come “sali biochimici del dr Schuessler”. Nuove acquisizioni scientifiche hanno confermato gli studi di Schuessler, e confermano la validità di questo approccio anche a distanza di 150 anni.


I dodici sali sono quindi gli elementi minerali base che il corpo utilizza, in unione con gli elementi organici, per costituire i vari tessuti e per svolgere la funzioni necessarie alla vita.

Ogni sale è presente in una certa tipologia di tessuto e presiede ad una determinata funzione. Se i vari sali sono presenti i processi vitali procedono senza intoppi.

Può accadere che uno o più sali vengano a mancare nel corpo di un individuo. Questo può avvenire per un processo patologico, per un’alterazione dei processi di eliminazione/nutrizione, per errori nelle richieste di prestazioni atletiche.

In tale caso i vari processi vitali non riescono più a svilupparsi in modo corretto e funzionale e i tessuti perdono le loro capacità intrinseche funzionali.

Possiamo trovare anche degli intoppi nella risposta di un individuo alle terapie manuali proposte, proprio perché mancano gli elementi per innescare tali processi di guarigione.

La biochimica è quindi un’utilissima integrazione di altre proposte terapeutiche di tipo manuale e/o energetico (terapia manuale, osteopatia, shiatsu,…) e un ottimo complemento in riabilitazione, nell’allenamento sportivo e nella fase di recupero.


Il corso di biochimica si propone di fornire tutti gli elementi necessari per:

  • Valutare la carenza di uno o più elementi in un soggetto

  • Programmare l’assunzione dei vari sali in riferimento

    • alla patologia presente

    • all’obiettivo terapeutico

    • alla tipologia di attività sportiva

    • alla sinergia necessaria con la proposta riabilitativa e/o sportiva effettuata

Sono in preparazione corsi sui sali biochimici in Riabilitazione e Sport. Seguiteci sul blog!!!!

sabato 20 novembre 2010

Grande successo ieri al congresso "Scoliosi e Rachialgie" a Roma, presentando 2 interventi "La Neuromodulazione interattiva nel trattamento delle scoliosi" e "La Neuromodulazione interattiva nel trattamento delle complicanze chirurgiche delle scoliosi"

mercoledì 10 novembre 2010

Il bendaggio adesivo neuro-muscolare

taping


Introduzione al corso
Il bendaggio adesivo neuro-muscolare ha trovato enorme diffusione negli ultimi anni, soprattutto in campo sportivo. Le sue peculiarità lo rendono adatto a molti campi della Riabilitazione:ortopedica, neurologica, linfatica,...
Nel panorama nazionale sono presenti ormai numerose proposte di corsi per trasmettere il know- how necessario per utilizzare questa metodica di trattamento.Noi, seguendo lo schema proposto dal dr. Roberto Bergamo, vogliamo proporre uno schema di apprendimento innovativo, ma già utilizzato con successo. Tale metodica didattica basandosi sulle indicazioni di ogni singola modalità di bendaggio, attraverso l'analisi dei bisogni del paziente e in seguito all'approccio terapeutico scelto, permette di costruire immediatamente una applicazione BANM diretta e specifica. Il corso si articola su una ampia parte pratica (circa il 70%) sotto la supervisione e il controllo del Docente, che dopo aver elencato le modalità di applicazione e le varie indicazioni, propone ai discenti vari quesiti terapeutici, seguiti da una discussione a tavola rotonda sulle possibili soluzioni.




Programma del corso

Ore 9,00 – 10,00
• Breve storia del BANM
• Qualità del tessuto adesivo
• Effetti del BANM
Ore 10,00 – 12,00
Dimostrazioni del Docente
• Tagli del tessuto adesivo
• I-shaped
• Y-shaped
• X-shaped
• Fan-shaped
• Web-shaped
• Tecnica di correzione fasciale
• Tecnica di inibizione muscolare

• Tecnica di facilitazione muscolare
• Tecnica di drenaggio
• Creating space tecnique
• Timing (applicazioni su sintomi acuti/cronici)

BREAK

14,00- 16-00
• Prove pratiche di applicazioni guidate dal Docente
16,00-18,00
• Costruzione di BANM in base a esempi di patologia


Costo: 200,00 € + iva

Il pagamento degli importi di cui sopra relativi l’iscrizione dovranno avvenire a mezzo bonifico bancario utilizzando i dati sotto riportati.


C/C 13856 intestato a Bagatto Srl, IBAN IT57I0894053780000000013856
BCC BANCA DELLA BERGAMASCA - FILIALE ZANICA CENTRO - VIA A. MORO, 2 24050 ZANICA (BG)

La causale dovrà contenere i seguenti dati:
Nome e Cognome partecipante, e la dicitura: versamento quota corso ”TITOLO CORSO”.
A pagamento effettuato il partecipante dovrà inviare via E_mail la contabile di avvenuto bonifico.

sabato 16 ottobre 2010

Sclerosi Multipla

Giudicare è difficile, informarsi è doveroso.
Si può cominciare da qui
http://www.youtube.com/watch?v=rXqCjyujFzg&feature=related

domenica 3 ottobre 2010

Risposta al blog precedente

Gentile sig.r Accossato,

seguo con interesse i Suoi articoli su "La Stampa", e per un interesse anche professionale ho letto l'articolo sulla Cronaca di domenica 3 ottobre dal titolo: "Allergie: i test alternativi sono inefficaci".

E' ovvio che il Suo è un resoconto di un incontro specialistico avvenuto a Torino in questi giorni, ma ammetto che ha richiamato alla memoria un episodio di molti anni fa, che unito alla mia specifica esperienza professionale, mi ha spinto ad alcune riflessioni che vorrei sottoporLe.

Sono un Laureato in Fisioterapia e ho conseguito anni fa il Diploma in Osteopatia. Ora insegno questa materia in una delle più importanti scuole europee. Le mie riflessioni partono proprio dal fatto che il male da carenza di prove scientifiche affligge anche l'osteopatia. Per mia integrità professionale e per mia fortuna ho sempre cercato e alla fine ho trovato scuole che applicano il rigore scientifico, la validazione delle tecniche, la misurabilità e la ripetibilità alle manovre osteopatiche. Non è così per tutti, per cui l'osteopatia -come ho premesso- soffre degli stessi problemi delle scuole di pensiero di cui lei si occupa nell'articolo suddetto. Quindi scrivo per una sorta di complicità con gli esami di cui Lei parla nel suo articolo.

Ovviamente sono d'accordo con le affermazioni sulla carenza di validazioni scientifiche e quindi di prove di efficacia delle metodiche di esame talvolta usate in campo allergologico e allergometrico "alternativo", e quindi sulle scelte terapeutiche che ne derivano. Ritengo anche però che se il mondo sanitario e accademico si fossero avvicinati a queste metodiche al loro esordio in modo oggettivo, esaminando con test almeno la ripetibilità degli esami in oggetto, questi non sarebbero diventati appannaggio di figure talvolta poco chiare, e quando questi esami vengono utilizzati da personale medico o per lo meno sanitario, i risltati avrebbero condotto a scelte terapeutiche sostenute da protocolli o indicazioni validati, eliminando quegli esami risultati inutili.

Un mio docente già nel 1991 affermava che in medicina è più semplice negare che non cercare di capire.

Il problema è che poi si corre al riparo denunciando una pericolosità di cui comunque si è in parte colpevoli, e talvolta - e mi scuso per questo pensiero malevolo- si ricorre ai suddetti ripari quando l'affare è diventato un business che potrebbe fare gola allo stesso mondo che lo denuncia.

Grazie per l'attenzione e complimenti per il suo lavoro.


Articolo interessante

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/346922/

Allergie: i test alternativi
sono inefficaci

Il 6 per cento dei bambini sotto i tre anni di vita ha un'allergia agli alimenti: di questi quasi tutti la manifestano nel primo anno di vita

I dietologi: «Molte prove sono prive di scientificità, e portano soltanto carenze nutritive»

MARCO ACCOSSATO
TORINO

Nella lotta alle intolleranze alimentari c’è un nemico più pericoloso dell’allergia stessa: i test della medicina alternativa. Dall’analisi del capello all’iridologia, dal Vega-test a quello della citotossicità, «sono tutte tecniche che non hanno alcuna dimostrazione scientifica e rischiano solo di portare a diete devastanti e a gravi deficit vitaminici o del calcio».

Parte da Torino, dal XII° congresso dell’Associazione nazionale degli specialisti in Scienza dell’alimentazione (Ansisa), l’appello all’Ordine dei Medici perché si intervenga «contro chi utilizza metodiche non validate e si fregia dell’etichetta indefinita di nutrizionista». Riuniti per tre giorni a Villa Gualino sotto la presidenza del dottor Giuseppe Rovera, referente del servizio di Dietologia dell’Asl To1, specialisti da tutta Italia attaccano chi propone esami i cui risultati «vengono sistematicamente smentiti da verifiche scientifiche», spiega la dottoressa Beatrice Caruso, direttore del laboratorio analisi chimico-cliniche del centro universitario di Allergologia di Verona diretto dal dottor Gianenrico Senna.

La fotografia illustrata al convegno di Villa Gualino è un’analisi di tutti i test più comuni, «molti dei quali oggi si possono fare anche in farmacia». Una vera minaccia, secondo gli specialisti in Scienze dell’alimentazione.
La premessa: «Il 40 per cento degli italiani crede a tutto». Conseguenza: «L’aumento esponenziale di questi test - è convinta la dottoressa Caruso - non è il risultato di una truffa (come invece sostiene più d’uno in sala, n.d.r.), ma la conseguenza della buonafede di chi non riesce a dare risposte con la medicina convenzionale e, sotto la pressione psicologica dei malati che cercano e vogliono un perché, cerca altrove le risposte, nei test non convenzionali». Test, sintetizza la dottoressa, «che si circondano di un aura di misticismo per colmare la difficoltà di non riuscire a dare un’origine a determinate malattie e reazioni dell’organismo». Test, aggiunge, «che non partono da un sospetto clinico, come dovrebbe essere, ma cercano e accettano qualsiasi risposta, compresi i risultati cosiddetti “falsi positivi”».

Fra tutte le tecniche, è sicuramente il Vega-test l’esame «alternativo» più utilizzato: «Si basa - spiega la dottoressa Caruso - sulla lettura della resistenza cutanea alla corrente a basso voltaggio: in una mano si tiene un elettrodo a contatto con alcuni punti tipici dell’agopuntura, dall’altro l’alimento che si sospetta scateni intolleranza, e si misura la resistenza dell’organismo». Uno studio pubblicato sul British Journal of Medicine «ha dimostrato che il test non distingueva fra soggetti sani e soggetti malati neppure quando si trattava di allergie agli acari o al gatto, non solo quelle alimentari». Persone sicuramente positive o negative a un allergene, inoltre, «non sono mai state individuate da questi test».

Secondo gli specialisti al convegno dell’Ansisa «anche l’analisi del capello, pur avendo importanti e dimostrati risvolti a livello forense nella ricerca, ad esempio, di tracce di droghe da stupro o nicotina», non è invece efficace nell’indagine sulle allergie alimentari: «Non funziona!». Allo stesso modo il Dosaggio IgG per alimenti che legge la quantità di anticorpi prodotti dal sistema immunologico: «Utile nella ricerca della celiachia, non è in grado di misurare l’infiammazione quando si tratta di altre forme di intolleranza».

Tutti i test sono stati analizzati e «smontati». «Ciò che più preoccupa - è il minimo denominatore comune - è che, sulla base di certi risultati non scientifici vengono spesso eliminati dalle diete anche alimenti fondamentali. Persino ai bambini, che poi i pediatri devono curare sovente per deficit di crescita».

marco.accossato@lastampa.it
Le allergie alimentari sono una reazione immediata a un alimento, reazione scatenata dal sistema immunitario. Nei bambini la maggioranza delle reazioni è scatenata da latte, uovo e arachide. Arachide, nocciola, pesce e molluschi sono invece responsabili della maggior parte delle reazioni allergiche negli adulti. La conseguenza più grave è lo choc anafilattico, che può portare alla morte, ma esistono altre reazioni minori, benché altrettanto gravi: crisi respiratorie, sindromi gastrointestinali, reazioni cutanee. Allergie e intolleranze alimentari sono considerate come fossero sinonimi, in realtà sono patologie differenti: nelle intolleranze i disturbi compaiono dopo un certo periodo di tempo, mentre nelle allergie i problemi si manifestano rapidamente. La soluzione è l’eliminazione dalla dieta degli alimenti che scatenano la reazione.

martedì 21 settembre 2010

Le bestie siamo noi

Se state leggendo queste righe è perchè amate i cani come noi e come noi avete voglia di fare
qualcosa di veramente concreto per loro.
Abbiamo pensato ad un'iniziativa che ci consenta, con la partecipazione del maggior numero
possibile di persone, di offrire un grande aiuto a queste creature.
L'abbiamo chiamata “ LEBESTIESIAMONOI” : l'idea e' quella di creare un fondo da
destinare all'affitto di box presso una pensione idonea per dare ospitalità a cani particolarmente
in difficoltà, provenienti dai canili lager del Sud, dove i cani sono troppi e troppo spesso mal
ridotti, in modo da poterli curare, sia dal punto di vista fisico che comportamentale, per
prepararli ad entrare in una vera famiglia, sia di finanziare cani bisognosi di aiuto, di
proprietari in gravi difficolta' economica, per interventi chirurgici e/o terapie molto costose.
Piu' saremo e meglio riusciremo a realizzare questo progetto, ad ampliarlo, e ad aiutare sempre
di più i cani in grandi difficoltà.
L’impegno economico consiste nel versamento di una quota minima di 10 Euro a testa al
mese, vi potrete aderire mediante bonifici con cadenza mensile, e trimestrale o semestrale, da
versarsi entro il giorno 5 del mese.
Ogni mese, attraverso la vostra e-mail, sarete aggiornati sulla destinazione del denaro e
riceverete il .pdf del conto corrente dettagliato e del bonifico disposto, per la massima
trasparenza.
Naturalmente ogni emergenza verra' controllata e monitorata nel tempo, per verificare la reale
necessita' di intervento.
Se vorrete partecipare, potrete farlo utilizzando l'IBAN in calce, fornendoci i vostri dati
all'indirizzo e-mail: lebestiesiamonoi@gmail.com
Grazie a tutti !!!
Giuliana, Rosi e tutti i cagnini...
IBAN: IT 23 Z 03069 31070 100000000 280
intestato a Giuliana Cignetti e Rosanna Pilone
Nella causale di versamento indicate il mese (o i mesi) cui si riferisce l'importo. Grazie

venerdì 16 luglio 2010

Pubblichiamo l'abstract di una domanda interessante

Secondo,
la fisiatra che lavora nello studio dove collaboro (è contenta dell'interX e ne prescrive anche! ) sta facendo gli studi per agopuntura e vorrebbe fare una tesi sull'abbinamento nell'uso dell'interX e dell'agopuntura.La principale domanda che oggi ci facevamo è sul principio di stimolazione,cioè:
Su un trauma che presenta gonfiore ecc.. c'è un iper reazione del corpo, noi andiamo a usare un programma acuto che ha una frequenza di impulsi alta e che quindi crea un ulteriore iperstimolazione,non si dovrebbe invece abbassare questa iper reazione?
Purtroppo non trovo nei miei appunti questi passaggi,ma mi ricordo che si era parlato di questo meccanismo,può essere ulteriore stimolo per spingere il cervello a diminuire la produzione di brodo infiammatorio?
E nel cronico perchè frequenze minori?
La fisiatra sarebbe interessata a documentazione relativa a queste domande per confrontarle col principio dell'agopuntura dove si riequilibria l'energia senza "aggiungerne" come con l'interX e per valutare se sia possibile, oltre che fare una tesi,anche un abbinamento terapeutico che potrebbe risultare interessante per dare un risultato immediato sul dolore periferico del pz e continuare poi a livello generale con l'agopuntura.

Risposta:

Spesso si ritiene che la Neurositmolazione agisca in modo quantitativo aumentando l'energia fornita al corpo. Questo è vero ma solo in parte: il ruolo principale di InterX è di stimolare le terminazioni nervose C e A nei punti dove è alterata l'impedenza cutanea. Il passaggio della corrente porta alla trasformazione gel-sol della zona cutanea stimolata, con liberazione ionica da parte dei PG e dei GAG, azione rivelata dalla comparsa di sudorazione della superficie stimolata, con aumento locale della circolazione linfatica ed ematica immediatamente dopo. Questo tipo di fenomeno porta ad una normalizzazione del brodo infiammatorio creato in modo riflesso dalle terminazioni nervose collegate metamericamente al tessuto in disfunzione. Le terminazioni nervose cutanee quindi si ritrovano a funzionare in un brodo infiammatorio meno ricco di sostanze irritanti e la contemporanea produzione di sostanza P regola appunto la reazione neuro-umorale seguente. Questo tipo di azione è quindi prevalentemente qualitativa e non quantitativa; ma in fase acuta assistiamo spesso ad una produzione massiva di sostanze pro-infiammatorie con la conseguente importante trasformazione sol-gel. A questo punto è ovvio che la stimolazione InterX deve essere anche quantitativamente importante, per poter far fronte ad una grossa area gelificata.

Nel cronico la reazione è prevalentemente fibroso-acidotica, ma soprattutto il tessuto è interessato dalla disfunzione da maggior tempo o con le caratteristiche chimiche della stimolazione di lunga durata. Qui infatti vale ilconcetto da teesposto: il tessuto è già iper-stimolato, e la terapia non deve diventare uletriore fotne di iper-stimolazione.


martedì 6 luglio 2010

Con il Patrocinio di:
Ordine dei Medici
Chirurghi ed
Odontoiatri
di Roma
REGIONE LAZIO Comune di Roma SIMFER
Roma, 18 e 19 novembre 2010
Auditorium del Seraphicum
Via del Serafico, 1
Roma

SCOLIOSI E RACHIALGIE

Roma, 18 e 19 novembre 2010

Presidente: FABIO DE SANTIS
c.a. Dott./Prof. R. Bergamo 15 maggio 2010

Caro Collega, stiamo organizzando il Congresso: SCOLIOSI E RACHIALGIE che si terrà a Roma, il 18 e 19 novembre 2010. In considerazione delle tue ampie conoscenze in materia, avremmo piacere di averti come ospite con una relazione dal titolo:
Neurostimolazione interattiva nelle complicanze chirurgiche delle scoliosi
all’ interno del Seminario didattico della La Neuromodulazione interattiva nello scoliotico adulto programmato per venerdì 19 novembre alle ore 12.30
Cordialmente.
Il Presidente Dott. Fabio De Santis

venerdì 25 giugno 2010

NOVITA' NEL TRATTAMENTO DELLE ERNIE DISCALI



Segnalo ai colleghi risultati incoraggianti ottenuti utilizzando la fotobiomodulazione nel trattamento delle ernie discali.
Da alcuni mesi ormai nel mio studio stiamo utilizzando questa metodica nel trattamento delle ernie discali e i risultati sono sovrapponibili al trattamento con ossigeno-ozono paravertebrale. Stiamo selezionando un particolare gruppo di pazienti affetti da ernie discali lombari rilevate alla RMN, con sintomatologia sciatalgica o lombosciatalgica. La fotobiomodulazione è diventata la terapia elettiva nel trattamento delle ernie intraforaminali, che rappresentano un importante limite al trattamento con Terapia Manuale, mentre nel trattamento delle ernie paramediane utilizziamo la Terapia Manuale associata a Neuromodulazione.
I pazienti con ernie intraforaminali selezionati vengono sottoposti ad un ciclo di 4-6 sedute settimanali. I risultati clinici sul dolore vengono già rilevati dopo la seconda seduta.
Ci impegnamo a dare risultati più precisi quando il numero di pazienti trattati sarà sufficiente.

martedì 1 giugno 2010

RUOLO DELLA NEUROMODULAZIONE NELLA SCIATICA DA CANALE STRETTO
La sciatalgia da canale stretto è una patologia relativamente frequente che spesso esita
nell’approccio chirurgico. Nell’esperienza clinica dei Riabilitatori spesso sono presenti esiti
sciatalgici anche in seguito ad intervento chirurgico.
La raccolta dati dei pazienti esaminati in questa presentazione è stata condotta dal 2003 fino a
giugno 2008.
Abbiamo raccolto i dati di 30 pazienti con esiti sciatalgici ad almeno 6-8 mesi dall’intervento per
canale stretto.
I pazienti sono stati suddivisi i tre gruppi a seconda del trattamento effettuato. Gli effetti sono stati
valutati tramite la Scala Analogico Visiva (VAS), effettuata prima e dopo ogni singola seduta.
Gruppo A: 10 casi seguiti con kinesiterapia e mobilizzazione del tratto lombare per 10 sedute
bisettimanali. La VAS media del gruppo dimostrava un incremento dei valori intorno alla 4-5°
seduta per poi assestarsi su valori di circa un terzo del valore iniziale nella fase terminale del
trattamento.
Gruppo B: 10 casi cui sono stati effettuate 10 sedute dielettroterapia terapia antalgica quotidiana. Il
valore delle VAS ha seguito un decremento importante verso la metà del ciclo per assestarsi su
valori prossimi allo zero. Questo gruppo è stato seguito presso altro Centro. Purtroppo vi sono state
recidive in 8 casi su 10 entro i 6 mesi dalla fine del ciclo.
Gruppo C: trattati con associazione di neurodinamica e neuromodulazione. Le sedute totali sono
state 5, a cadenza settimanale. Le prime due effettuando la tecnica manuale e la neuromodulazione
in contemporanea, seguite da 3 sedute di sola neuromodulazione. La VAS è scesa gradualmente
fino a valori prossimi allo zero. Adun anno non vi sono state ricadute.
L’associazione di neuromodulazione alle tecniche di terapia manuale rivela un’estrema efficacia nel
trattamento delle patologie ortopediche con interessamento radicolare riducendo i tempi di efficacia
e limitando i rischi di recidive.
Dott. Roberto Bergamo
Laureato in Fisioterapia – Osteopata
Consulente del Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare – Dip. di Elettronica - Politecnico di Torino

lunedì 31 maggio 2010

Ciao a te che hai provato a visitare il mio blog. Aggiungi qualunque cosa pensi possa essere utile, sarò felice di leggerla e condividerla.
Al prossimo incontro...