Spesso si ritiene che la Neurositmolazione agisca in modo quantitativo aumentando l'energia fornita al corpo. Questo è vero ma solo in parte: il ruolo principale di InterX è di stimolare le terminazioni nervose C e A nei punti dove è alterata l'impedenza cutanea. Il passaggio della corrente porta alla trasformazione gel-sol della zona cutanea stimolata, con liberazione ionica da parte dei PG e dei GAG, azione rivelata dalla comparsa di sudorazione della superficie stimolata, con aumento locale della circolazione linfatica ed ematica immediatamente dopo. Questo tipo di fenomeno porta ad una normalizzazione del brodo infiammatorio creato in modo riflesso dalle terminazioni nervose collegate metamericamente al tessuto in disfunzione. Le terminazioni nervose cutanee quindi si ritrovano a funzionare in un brodo infiammatorio meno ricco di sostanze irritanti e la contemporanea produzione di sostanza P regola appunto la reazione neuro-umorale seguente. Questo tipo di azione è quindi prevalentemente qualitativa e non quantitativa; ma in fase acuta assistiamo spesso ad una produzione massiva di sostanze pro-infiammatorie con la conseguente importante trasformazione sol-gel. A questo punto è ovvio che la stimolazione InterX deve essere anche quantitativamente importante, per poter far fronte ad una grossa area gelificata.
Nel cronico la reazione è prevalentemente fibroso-acidotica, ma soprattutto il tessuto è interessato dalla disfunzione da maggior tempo o con le caratteristiche chimiche della stimolazione di lunga durata. Qui infatti vale ilconcetto da teesposto: il tessuto è già iper-stimolato, e la terapia non deve diventare uletriore fotne di iper-stimolazione.